Il termine zaffiro identifica la varietà blu-azzurra del corindone anche se spesso viene utilizzato anche per identificare altri colori. Gli zaffiri, dunque, possono possedere i colori più diversi, dal rosa all'arancio, al porpora, al verde, al giallo fino al bianco incolore. Il colore blu-azzurro tipico della gemma deriva da inclusioni di ematite e rutilo. Si può trovare in natura in rocce metamorfiche derivanti da rifusione di un micascisto, di una quarzite o di un calcare, in magmi poveri di silice e nei loro rispettivi depositi alluvionali. Gli antichi greci indossavano lo zaffiro quando si recavano dall’oracolo di Delfi, santuario di Apollo, perché credevano che questa pietra fosse capace di rendere più semplice comprendere la volontà divina. Secondo la leggenda era questa pietra a rendere la bella Elena di Troia così desiderata. Lo zaffiro può essere prodotto sinteticamente con cinque tipi di sintesi. Per distinguere lo zaffiro naturale da quello sintetico, si esaminano al microscopio le inclusioni interne e si effettuano analisi spettrometriche e spettrofotometriche.
Dimensioni
Altezza (cm):1-2 circa
Profondità (cm):1.5 circa
Larghezza (cm):1-2 circa
Peso (g): 10-20
Proprietà
Formula Chimica: Al2O3:Fe,Ti
Scala di Mohs: 9
Densità Relativa: 3.9 / 4.1
Sistema Cristallino: Trigonale
Angolo Metafisico
Nel mondo metafisico lo zaffiro è considerato una pietra portatrice di prosperità. Tra le sue proprietà ci sarebbero quella di aiutare a concentrarsi sui propri obiettivi e quella di favorire la calma.