L’ametista rappresenta la varietà color viola del quarzo. Il suo colore può variare dal viola chiarissimo fino al porpora. Il suo nome deriva dal vocabolo greco “améthustos”, che significa “non ubriaco”, perché si riteneva che questa pietra preservasse dall’ubriachezza, con riferimento al mito della ninfa Ametista, trasformata in pietra dalla dea Diana perché sfuggisse al dio Bacco ubriaco. Lo stesso dio Bacco, poi, diede alla pietra il colore violaceo e la capacità di proteggere dall’ubriachezza. Il suo colore è dovuto all'irradiazione gamma e alla presenza di tracce di ferro all'interno del reticolo cristallino. L'irradiazione fa sì che gli atomi di ferro [Fe (+3)] che sostituiscono il silicio [Si] nel reticolo perdano un elettrone e formino un centro di colore [FeO4]. Se riscaldata a più di 300-400 °C, l'ametista perde il suo colore viola e spesso diventa gialla, arancione o marrone, quindi ricorda la varietà di quarzo citrino.
Dimensioni
Altezza (cm):2-3 circa
Profondità (cm):2 circa
Larghezza (cm):2-3 circa
Peso (g): 10-20 circa
Proprietà
Formula Chimica: SiO2
Scala di Mohs: 7
Densità Relativa: 2.65
Sistema Cristallino: Trigonale
Angolo Metafisico
Nel mondo metafisico l'ametista è considerata una pietra da indossare durante la meditazione in quanto pulirebbe l'aura e stabilizzerebbe l'energia situata all'interno del corpo. L'ametista migliorerebbe anche la stabilità e la forza.